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Dal veggie burger al pulled pork

Le varianti: non esiste solo la versione classica con carne di manzo

Dal veggie burger al pulled pork
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Dal veggie burger al pulled pork: le varianti sono infinite. L’hamburger, inteso come panino, nasconde un universo sconfinato, fatto di differenti tipi di pane, verdure, salse, condimenti, formaggi e intingoli vari. La protagonista è però la carne, ovvero l’elemento primario: come detto in precedenza di solito si prepara con il manzo. In genere si opta per hamburger dal peso che varia dai 100 ai 300 grammi, quindi con uno spesso che oscilla fra 1,5 e 2 centimetri. Il top potrebbe essere un mix tra controfiletto, collo e fiocco, in modo da bilanciare caratteristiche come morbidezza e un perfetto rapporto tra magro e grasso. Una volta visto il grande classico, addentriamoci in tutte le sue varie.

Dal veggie burger al pulled pork

Pensiamo per esempio alla carne bianca: l’hamburger di tacchino non ha nulla da invidiare al suo cugino di manzo. Rappresenta una valida alternativa sicuramente più leggera e non per questo meno gustosa. Avete paura che risulti poco saporito e troppo secco? Se preparato e cucinato nel modo giusto non ci saranno questi problemi. Significa aggiungere all’impasto un mix di spezie, pepe nero, magari cipolla tagliata fine e persino un uovo. Il risultato finale non vi deluderà. Per continuare sulla scia della carne bianca eccoci all’hamburger di pollo: in questo caso è bene utilizzare le sovracosce, maggiormente ricche di grasso. Non preoccupatevi: l’apporto calorico del pollo è decisamente inferiore a quello del classico hamburger di manzo. Esistono anche gli hamburger di agnello, se preparati con le giuste salse sono in grado di restituirci sapori geograficamente lontani dalle nostre abitudini.

Se l’hamburger è vegetariano

Addentriamoci poi nel mondo dei veggie burger. Si tratta dell’hamburger vegetariano, ovvero di un impasto simile alla polpetta tanto cara ma in cui ovviamente non si trova la carne. Spazio dunque a proteine vegetali isolate, legumi, cereali, verdure, glutine di frumento e addensanti. In sostanza si tratta di un hamburger a base di lenticchie per esempio, oppure di zucchine e via dicendo. Pane, insalata, cipolla, salse, pomodori non cambiano rispetto alla tradizione. Molto gettonati sono anche gli hamburger di pesce: pensiamo per esempio a burger a base di filetti di merluzzo tritati, oppure a burger di salmone. E’ facile intuire che le possibilità sono praticamente sconfinate e esiste un hamburger per ogni gusto ed esigenza.

Il gran finale

Affidiamo il finale ad uno dei trend che è esploso negli ultimi anni: il pulled pork burger, chiamato anche semplicemente pulled pork o solo pulled. Di tradizione americana si traduce letteralmente con «maiale sfilacciato»: più precisamente si prende la spalla del suino, la si aromatizza e quindi va cotta lentamente e per parecchio tempo alla brace. Ad accompagnarlo è la sua sposa designata, ovvero la coleslaw, l’insalata di cavolo cappuccio condita con maionese, yogurt e carote. Il passaggio chiave è la cottura «low and slow». Nel panino è anche possibile poi aggiungere altri ingredienti come salsa bbq, cipolle e formaggio, meglio se cheddar.

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